Come ormai molti sanno, il prossimo 28 Maggio si terrà un Referendum di grande importanza politica e sociale che chiamerà nuovamente alle urne i cittadini italiani, ivi compresi quelli residenti all’estero.
I cittadini sardi si dicono già pronti per questo importante appuntamento elettorale.
Recentemente il Premier Gentiloni, intervistato in merito ai quesiti referendari, ha detto che il Governo si sta impegnando per apportare le ultime correzioni sulle “norme che saranno oggetto del referendum”.
Il tema centrale, oggetto della votazione, sarà quello dei voucher (ossia dei “buoni” da 10 euro introdotti per il pagamento delle prestazioni lavorative occasionali) e degli appalti.
Entrambe le questioni sono state sollevate dalla Cgil. E’ stato invece bocciato dalla Corte Costituzionale il quesito sull’articolo 18 che, di conseguenza, non è stato ammesso al referendum.
Il primo quesito referendario che tutti i cittadini si troveranno a leggere sulle schede elettorali, attiene alle “disposizioni sul lavoro accessorio”, contenute nel Jobs Act. Nel dettaglio, si chiede la cancellazione dello strumento dei voucher introdotto dal precedente Governo guidato dal Primo Ministro Matteo Renzi.
In merito a tale strumento, la leader della Cgil Susanna Camusso si è espressa con parole davvero forti, definendo i voucher come: “uno strumento malato che va azzerato”.
Secondo la Cgil i voucher, pensati come mezzo per contrastare e regolarizzare il lavoro in nero, non avrebbero alcuna efficace, tutt’altro, a loro avviso rischierebbero addirittura di peggiorare la situazione.
L’altro quesito su cui gli Italiani sono chiamati ad esprimersi attiene all’abrogazione di una parte dell’art. 29 della Legge Biagi relativa al legame di “responsabilità solidale” tra appaltatore e appaltante.
Secondo la Cgil, infatti, l’abrogazione è necessaria per tutelare efficacemente i lavoratori in caso si verifichi un cambio d’appalto.
Vedremo dunque a fine Maggio come gli Italiani si esprimeranno su queste due importanti questioni sociali e politiche.